Sesso in ufficio è possibile quando ti trovi a stretto contatto con una collega di lavoro come Giulia..
Nella vita non si può mai sapere
Avevo ormai preso la mia decisione, avrei lasciato la mia attuale azienda per la quale lavoravo da dieci anni per diventare il vice-direttore di una nuova compagnia concorrente, l’offerta era troppo allettante, e nonostante i tanti rapporti d’amicizia che erano nati nella vecchia azienda, le nuove prospettive andavano colte.
I tempi ormai erano molto stretti, dovevo finire diversi lavori per passare poi le consegne a Giulia, una ragazza assunta appositamente per prendere il mio posto.
Era una bella fighetta, le avrei dato volentieri una chiavata volante proprio lì in ufficio, ma non aveva abboccato ad un paio di miei inviti, come quello di fermarsi dopo l’orario d’ufficio, per lavorare meglio ed in solitudine.
Era logico che le avrei piazzato il mio uccello nella fica, e non solo, ma con abili mosse si era sempre negata, per cui mi ero ritrovato sempre con un pugno di mosche.
Svolta imprevista
Una sera ero arrivato particolarmente lungo con il lavoro, volevo a tutti i costi finire un paio di situazioni spinose, e decisi di fermarmi.
Salutai Giulia, che come al solito se ne sarebbe andata, e la guardai lasciare il mio ufficio, soffermando lo sguardo sul suo culo, molto formoso e bisognoso di una forte dose di cazzo.
Sogni, pensai, sogna pure, che tanto non vedi neanche la passera, altro che culo, per cui dopo aver mangiato al volo una pizza, ripresi a lavorare.
Ma la mente correva verso la ragazza, avevo veramente voglia di lei, e per placare il mio bisogno di fica, mi venni la brillante idea di visitare qualche sito porno, tanto in ufficio ormai non c’era più nessuno.
Iniziai la navigazione e ben presto mi ritrovai con il cazzo in mano, nella più classica delle seghe.
Ero molto concentrato sulle mie manovre, e rapito dalle evoluzioni scopatorie dei pornoattori, che quasi non sentii un leggero rumore dietro di me.
Mi girai e non potevo credere ai miei occhi, Giulia era in piedi ed anche lei si stava sparando un ditalino, masturbandosi furiosamente il clitoride.
Quando mi vide venne da me dicendo di lasciarlo fare a lei che gli piaceva masturbare un uomo e lo prese in mano per mostrarmi come lo sapeva fare.
Ripresomi dalla sorpresa, non trovai niente di meglio che iniziare a lecargli la figa, già densa di caratteristici umori femminili.
Finimmo a terra sulla moquette, e Giulia si girò verso il mio uccello ed cominciò anche lei a spompinarmelo, nel più classico dei 69.
Cazzo quanto era bona Giulia, aveva qualche chilo in più, ma tutti posizionati nei punti giusti, ed il suo buco del culo, degno coronamento di due generose e robuste chiappe, era lì, a portata di dito, ed in un lampo inghiottì il mio indice, segno che era già abituato a quelle attenzioni.
Una notte brava
Raggiungemmo l’orgasmo in simultanea, e riservai diversi fiotti di bollente sborra nella gola di Giulia, che meravigliosamente ingoiò tutto, per mia grande soddisfazione, ma il sesso in ufficio non era ancora finito.
Ci alzammo in piedi ed appoggiai Giulia al tavolo, nella posizione a 90°, e le sue chiappone viste da dietro erano da mille e una notte.
Iniziai a scoparla con decisione, con delle belle bordate nella sua calda fregna, potendo contare sulla salda presa che esercitavo sul suo culone, ma la mia voglia era troppa.
Mi appoggiai sul corpo di Giulia, e dolcemente le sussurrai che volevo il suo fiorellino posteriore, e lei in tutto risposta mi disse che cosa stavo aspettando.
Il meglio del meglio, non chiedevo altro, e dopo qualche colpo di assestamento, il mio cazzo iniziò a viaggiare nei binari del pertugio anale della vaccona, che gradiva sentire il mio uccello riempirla in profondità.
Con la mano destra passai a masturbare il clitoride della spudorata femmina, sincronizzando alla perfezione il ritmo delle mie bordate tra le chiappe con la perlustrazione di tutte le pieghe della passera.
L’aver già sparato un primo proiettile in gola alla porcella rallentò giustamente il raggiungimento del secondo orgasmo, ed ebbi tutto il tempo di deliziarmi con il suo buco del culo, veramente sublime da infilare.
I nostri respiri si fecero più profondi ed ansimanti, e fummo veramente bravi per toccare per la seconda volta un devastante orgasmo, ed la mia spruzzata nel condotto anale di Giulia fu semplicemente magnifica.
Rimanemmo diversi minuti appoggiati l’uno all’altra, poi lavorammo diverse ore insieme, ed ancora oggi ho il numero di cellulare di Giulia, il mio uccello si è affezionato al suo sederone.